Raccomandazioni

ALFa - Raccomandazioni

Alla luce dell’esperienza maturata nell’ambito di "ALFA-Accogliere le Fragilità" si formulano le seguenti raccomandazioni per la protezione ed assistenza delle persone potenziali vittime di tratta che sono state le persone beneficiarie del progetto.

A seconda del diverso ambito di azione, le seguenti raccomandazioni sono rivolte alle autorità locali, nazionali ed europee.


Raccomandazione generale
  1. Si raccomanda di anticipare, rispetto agli attuali sistemi di intervento in favore delle vittime di tratta, forme di assistenza qualificate finalizzate ad accompagnare le potenziali vittime verso il percorso più idoneo alla loro assistenza e protezione e alla definizione dei loro bisogni
Misure di accoglienza percorsi di assistenza e tutela
  1. a livello nazionale, prevedere forme di accoglienza - gestite da enti specializzati nell’assistenza alle vittime di tratta - diversificate, graduali e costruite in relazione alle necessità ed ai tempi delle persone potenziali vittime di tratta, al fine di favorire il processo di identificazione, prevenire forme di sfruttamento (incluso nell’ambito delle attività illecite) e di ri-vittimizzazione.
In particolare: 2.1 introdurre una prima forma di accoglienza in emergenza della durata di 45/60 gg in strutture alle quali sia possibile accedere indipendentemente dal titolo di soggiorno dove venga fornita una risposta ai bisogni primari (alloggio, salute, protezione) e dove assicurare un periodo di recupero e riflessione, accesso alle informazioni, supporto psicologico e legale. 2.2 introdurre forme di accoglienza di natura residenziale della durata di 6 mesi che seguano l’accoglienza in emergenza dove venga assicurata l’accesso a servizi, alla formazione e al mercato del lavoro e durante la quale la persona venga accompagnata in un percorso di regolarizzazione e orientata verso il sistema di protezione (sistema anti-tratta, sistema asilo o altro) più adatto a rispondere ai suoi bisogni. 2.3 attivare percorsi di assistenza e tutela in particolare per le potenziali vittime di tratta con minori a carico,che tengano conto dei bisogni specifici della madre, del minore e del nucleo familiare.  Deve essere garantita la presa in carico integrata e multi-disciplinare da parte dell’ente anti-tratta e dei diversi servizi del territorio.
Identificazione precoce
  1. a livello nazionale, rafforzare l’adozione di misure che garantiscano la tempestiva identificazione attraverso:
3.1 il potenziamento degli interventi anti-tratta in frontiera mediante il coordinamento con i soggetti operativi nei luoghi di arrivo e di transito e il raccordo con reti internazionali e transfrontaliere; 3.2. la collocazione immediata della persona, dopo la segnalazione da parte di tutti gli attori che possono entrare in contatto con potenziali vittime, in una struttura di emergenza specializzata per prevenire lo sfruttamento e il rischio di ulteriori processi di vittimizzazione. 3.3. l’attivazione di un percorso di emersione all’interno delle strutture specializzate, condotto da enti qualificati e formati sul tema che rilevano indicatori di tratta ed individuano ulteriori bisogni; 3.4. l’adozione di un approccio olistico e di un metodo volto ad un’attenta osservazione della persona, alla costruzione di un rapporto improntato alla fiducia con il personale dell’ente anti-tratta, così da favorirne la graduale consapevolezza rispetto al suo vissuto e ad eventuali rischi connessi alla rete di sfruttamento e facilitare l'emersione dei suoi diversi bisogni.  Per fornire una risposta strutturata sul lungo termine a tali bisogni la persona deve essere segnalata agli attori locali chiave nel processo di inclusione sociale (es. Prefetture e servizi sociali).
Meccanismi di referral
  1. a livello europeo, sviluppare Procedure Operative Standard comuni a tutti i paesi dell’Unione Europea per la corretta identificazione, assistenza e protezione delle vittime di tratta ai confini e nell’ambito dei movimenti migratori secondari, anche al fine di favorire la creazione del Meccanismo di Referral Transnazionale (MRF);
  2. a livello nazionale, rafforzare il Meccanismo Nazionale di Referral (MNR) attraverso l'adozione di Procedure Operative Standard per la corretta identificazione, assistenza e protezione delle vittime di tratta, che adottino un approccio multi-agenzia e multi-settoriale. Il MNR deve prevedere la segnalazione di potenziali vittime da parte di tutti gli attori che possono entrare in contatto con loro  (ad esempio i servizi socio-sanitari, le Questure, le Commissioni Territoriali, i Centri di Accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, i soggetti che operano in frontiera) e, con una modalità flessibile, coinvolgere, nel lavoro di rete, i soggetti che di volta in volta sono necessari per rispondere ai bisogni delle potenziali vittime di tratta (es. servizi socio-sanitari, servizi per l’infanzia e per la genitorialità, soggetti specializzati nello sfruttamento lavorativo);
  3. a livello locale, promuovere l’adozione di Protocolli d’intesa multi agenzia che coinvolgono i diversi soggetti  che operano nel contrasto al fenomeno e nella protezione delle vittime, al fine di  prevedere i rispettivi compiti e le modalità di coordinamento tecnico-operativo;
  4. nello specifico sulle interconnessioni tratta/protezione internazionale, rafforzare i meccanismi di coordinamento tra il sistema asilo e quello della protezione delle vittime di tratta, in tutte le fasi della procedura per il riconoscimento della protezione internazionale e con il coinvolgimento di tutti i diversi attori (dall’accoglienza nei centri CAS e SAI alle Sezioni Specializzate dei Tribunali e Unità Dublino).
Risposte ai cambiamenti del fenomeno
  1. potenziare - anche mediante formazioni che adottino un approccio multi-agenzia e sensibile al genere -  la capacità del sistema di fornire protezione e assistenza a potenziali vittime di tratta coinvolte in forme di sfruttamento diverse dal sessuale (sfruttamento lavorativo, nell’accattonaggio e nelle attività illecite) e con profili e nazionalità eterogenei (tra cui in particolare potenziali vittime di tratta madri con minori a carico, minori e trans);
  2. incrementare le risorse da  un lato  per le progettualità rivolte alle potenziali vittime di tratta, anche per costruire interventi flessibili, in grado di rispondere alla mutevolezza del fenomeno (ad esempio l’incremento delle vittime madri con figli che si sono spostate in diversi paesi europei) e alle contingenze, come ad esempio la pandemia o i conflitti in corso, dall’altro per favorire percorsi di  rafforzamento delle relazioni interne alle reti e di costruzione di comunità di pratiche.
  3. costruire sistemi di raccolta dati, mappatura e monitoraggio del fenomeno gestiti da soggetti che abbiano specifico mandato e risorse economiche che possano essere omogenee e condivise a livello transnazionale.

 

Cosa ne pensi di queste raccomandazioni?
Puoi lasciare un tuo commento con suggerimenti nella categoria "Tratta e Sfruttamento" all'interno del Forum di Piemonte immigrazione.
Se non sei iscritto, basta che ci invii un'email a info@piemonteimmigrazione.it contenente il tuo nome, cognome, ente di appartenenza e provincia in cui si è attivi e riceverai un'email con le credenziali per poter accedere al Forum.

Search