Alla luce dell’esperienza maturata nell’ambito di "ALFA-Accogliere le Fragilità" si formulano le seguenti raccomandazioni per la protezione ed assistenza delle persone potenziali vittime di tratta che sono state le persone beneficiarie del progetto.
A seconda del diverso ambito di azione, le seguenti raccomandazioni sono rivolte alle autorità locali, nazionali ed europee.
- a livello nazionale, prevedere forme di accoglienza - gestite da enti specializzati nell’assistenza alle vittime di tratta - diversificate, graduali e costruite in relazione alle necessità ed ai tempi delle persone potenziali vittime di tratta, al fine di favorire il processo di identificazione, prevenire forme di sfruttamento (incluso nell’ambito delle attività illecite) e di ri-vittimizzazione.
- a livello nazionale, rafforzare l’adozione di misure che garantiscano la tempestiva identificazione attraverso:
- a livello europeo, sviluppare Procedure Operative Standard comuni a tutti i paesi dell’Unione Europea per la corretta identificazione, assistenza e protezione delle vittime di tratta ai confini e nell’ambito dei movimenti migratori secondari, anche al fine di favorire la creazione del Meccanismo di Referral Transnazionale (MRF);
- a livello nazionale, rafforzare il Meccanismo Nazionale di Referral (MNR) attraverso l'adozione di Procedure Operative Standard per la corretta identificazione, assistenza e protezione delle vittime di tratta, che adottino un approccio multi-agenzia e multi-settoriale. Il MNR deve prevedere la segnalazione di potenziali vittime da parte di tutti gli attori che possono entrare in contatto con loro (ad esempio i servizi socio-sanitari, le Questure, le Commissioni Territoriali, i Centri di Accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, i soggetti che operano in frontiera) e, con una modalità flessibile, coinvolgere, nel lavoro di rete, i soggetti che di volta in volta sono necessari per rispondere ai bisogni delle potenziali vittime di tratta (es. servizi socio-sanitari, servizi per l’infanzia e per la genitorialità, soggetti specializzati nello sfruttamento lavorativo);
- a livello locale, promuovere l’adozione di Protocolli d’intesa multi agenzia che coinvolgono i diversi soggetti che operano nel contrasto al fenomeno e nella protezione delle vittime, al fine di prevedere i rispettivi compiti e le modalità di coordinamento tecnico-operativo;
- nello specifico sulle interconnessioni tratta/protezione internazionale, rafforzare i meccanismi di coordinamento tra il sistema asilo e quello della protezione delle vittime di tratta, in tutte le fasi della procedura per il riconoscimento della protezione internazionale e con il coinvolgimento di tutti i diversi attori (dall’accoglienza nei centri CAS e SAI alle Sezioni Specializzate dei Tribunali e Unità Dublino).
- potenziare - anche mediante formazioni che adottino un approccio multi-agenzia e sensibile al genere - la capacità del sistema di fornire protezione e assistenza a potenziali vittime di tratta coinvolte in forme di sfruttamento diverse dal sessuale (sfruttamento lavorativo, nell’accattonaggio e nelle attività illecite) e con profili e nazionalità eterogenei (tra cui in particolare potenziali vittime di tratta madri con minori a carico, minori e trans);
- incrementare le risorse da un lato per le progettualità rivolte alle potenziali vittime di tratta, anche per costruire interventi flessibili, in grado di rispondere alla mutevolezza del fenomeno (ad esempio l’incremento delle vittime madri con figli che si sono spostate in diversi paesi europei) e alle contingenze, come ad esempio la pandemia o i conflitti in corso, dall’altro per favorire percorsi di rafforzamento delle relazioni interne alle reti e di costruzione di comunità di pratiche.
- costruire sistemi di raccolta dati, mappatura e monitoraggio del fenomeno gestiti da soggetti che abbiano specifico mandato e risorse economiche che possano essere omogenee e condivise a livello transnazionale.
Cosa ne pensi di queste raccomandazioni?
Puoi lasciare un tuo commento con suggerimenti nella categoria "Tratta e Sfruttamento" all'interno del Forum di Piemonte immigrazione.
Se non sei iscritto, basta che ci invii un'email a info@piemonteimmigrazione.it contenente il tuo nome, cognome, ente di appartenenza e provincia in cui si è attivi e riceverai un'email con le credenziali per poter accedere al Forum.