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Autorizzazione al soggiorno in Italia per assistenza minore anche in caso di precedenti penali.

Con la sentenza n. 18609 del 2021, la Corte di Cassazione ha ribadito che il diniego di autorizzazione alla permanenza in Italia ai sensi dell’art. 31, co. 3 T.U.I. non può essere fatto derivare automaticamente dalla pronuncia di condanna per uno dei reati ostativi all’ingresso e soggiorno in Italia, nè la stessa sola condanna può rilevare ai fini della valutazione della pericolosità sociale, giudizio che deve essere emesso all’esito di un esame circostanziato del caso e di un bilanciamento con l’interesse del minore. Inoltre, continua la Suprema Corte, l’autorizzazione non può essere negata per il solo fatto che il minore sia in tenerissima età e in base al presupposto non adeguatamente motivato che non si sia ancora affermato un radicamento dello stesso in Italia o un legame affettivo con il genitore. 

pdfCassazione n. 18609/2021

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